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lunedì 30 agosto 2010

Fichi al forno con crema di ricotta e granella di mandorle brustolite


Ho letto una curiosità sull'albero di fichi....si pensa che non fiorisca perchè è stato l'albero su cui Giuda s'impiccò! ahi! Malgrado questa storia, il fico è una delle tante delizie dell'isola, è secondo me un frutto strepitoso, merita tanto di elogio!! Io gli voluto dare questa interpretazione, procuratevi questi ingredienti:



  • fichi freschi 10

  • ricotta 250 gr

  • granella di mandorle 300 gr

  • cannella

  • burro 80 gr

  • zucchero 300 gr

  • latte 250 gr

  • amido di mais 80 gr

  • bacca di vaniglia

Prendete i fichi e disponeteli in una teglia, fategli un'incisione su ogni fico facendogli leggermente aprire, intanto vi sarete preparati uno sciroppo di burro 100 gr di zucchero e un cucchiaio di cannella, mettete tutti gli ingredienti a sciogliere a bassa fiamma in un pentolino una volta sciolto il burro e zucchero togliete dal fuoco, adesso versate il composto sui fichi e mettete in forno già caldo a 200 c° sino a quando i fichi non saranno leggermente ambrati, mettete da parte. Adesso prendete la ricotta e lavoratela con un frullatore insieme allo zucchero sino a renderla cremosa. Preparate anche la crema pasticcera con un 250 gr di latte, 80 gr di amido di mais e 80 gr di zucchero, e mezzo baccello di vaniglia; vi consiglio di incidere il baccello prima di metterlo a bollire nel latte. A questo punto unite le due creme e lavoratele bene sino a quando si amalgameranno. Adesso potrete assemblare il dolce prendete una ciotolina, disponete sul fondo la crema di ricotta, a seguire la fico infornata e il sughetto che avrà formato, finire con la granella di mandorla, e a questo punto cosa manca?? Gustatevelo!!!!! Vi consiglio di abbinargli un vino marsalato, quello che preferite....... ;)

martedì 20 luglio 2010

Acciuga marinata

Foto di Barbara Conti
Non pensavo che un pesce così piccolo avesse tutti questi nomi!! Quando questo pesce è ancora piccolo viene chiamato alice... ma non finisce qui!! In Liguria viene chiamata anciua, amarou,in Veneto anciò o sardòn, in Venezia giulia nìnì o sardela, in Puglia alèce,in Campania sperone, aliciastra, in Sicilia, che non poteva mancare, alice, alèce, anciva, anciova, anciora, masculina e potrei ancora continuare..... sarà un confusa povera acciuga!! Ma d'altronde tutti i tipi di pesci o carni vengono chiamati diversamente in ogni paese. E' un pesce molto deperibile, si trova facilmente nei nostri mercati. Si conserva abitualmente in salamoia, nell'olio e nel sale. Questa ricetta è ottima come antipasto. Ingredienti:
  • 500 gr di acciughe
  • 2dl di succo di limone
  • aglio 1 spicchio
  • prezzemolo trito
  • origano
  • sale e peperoncino
  • olio d'oliva
  • sale q.b.
Squamare e togliere le interiora con spina centrale e la testa, lavare e asciugare per bene, metterle in un recipiente con succo di limone e fare marinare per 3 ore Disporre su un piatto di portata e condire con il trito di prezzemolo e aglio, olio d'oliva, origano, peperoncino e sale q.b.servite con pane a fette ben brustolito. Accompagnerei questo piatto con un bel bicchiere di vino inzolia. Potrete anche utilizzare questa ricetta per gamberetti marinati, sgusciati prima naturalmente, eliminando aglio e origano, coprirebbe il sapore delicato del gamberetto.

giovedì 15 luglio 2010

Frittata a mò di trippa

Foto di Barbara Conti



Mangerei le uova in mille versioni, che posso farci... li adoro!! Questa strabiliante e anche direi ambigua ricetta l'ho scoperta da poco, evidentemente sarà stata realizzata da qualcuno che si era stancato dalla classica forma di frittata, o magari non potendo permettersi la trippa avrà usato la sua sfrenata fantasia!! La fame aguzza l'ingegno!!! Come dal libro appunto "La fame aguzza l'ingegno. Cucina buona in tempi difficili, di Perin Andrea, editore Eleuthera. Adesso sicuramente dopo questa breve premessa vorrete la ricetta!! Eccovi le dosi per sei persone:
  • 16 uova
  • prezzemolo
  • aglio
  • 1 litro di salsa di pomodoro, già cotto e condito con olio
  • cacio cavalo a scaglie 300 gr
  • foglie di basilico
  • sale q.b.
Prendete le uova rompetele in una ciotola, salate e sbattetele con una frusta e aggiungete il prezzemolo tritato e l'aglio, in una padella anti adrente, con dell'olio d'oliva, fate delle frittate molto sottili, tipo delle crepes, e sovrapponete le frittate una sull'altra, e a questo punto arrotolate accuratamente tutti insieme e con un coltello lungo tagliate le frittate a mo' di tagliatelle larghe. In una teglia da forno mettere uno strato di salsa di pomodoro, a seguire la frittata, le scaglie di cacio cavallo e foglie di basilico, ripetete una'altra volta questa operazione, coprendo la frittata con salsa di pomodoro e cacio. A questo punto infornate la teglia in forno caldo per 15 minuti a 180 c°. Secondo voi.. è nato prima l'uovo o la gallina?? Intanto voi riflettete io mi mangio la frittata!!

martedì 13 luglio 2010

Filetto di tonno con cipollata in agrodolce

Questa foto mi è stata scattata da una carissima persona, che ringrazio, per la visita di Scheib, Barbara Conti.






Cipolla di tropea, rosmarino, olio, aceto, zucchero e tonno, solo sei semplici ingredienti riescono a creare un piatto sublime! Miglior periodo questo per avere cipolla e tonno di miglior qualità, parlo della cipolla di Giarratana e cipolla di Tropea, entrambi di sapore dolce. Questo uno dei piatti che ho presentato alla visita all'azienda" Gli Aromi "di Scicli della famiglia Russino, di domenica 11 luglio dell'ex chef della Casa Bianca, Walter Scheib. E' rimasto colpito dalla cucina siciliana, ha apprezzato la semplicità e genuinità dei piatti con i prodotti che ho usato, ha colto qual'è la vera essenza di essere siciliano che si racchiude nella terra, la dedizione con cui si lavora, con sacrificio e fatica, i meravigliosi prodotti che essa ci regala, la unione della famiglia, l'ospitalità, l'amore e l'accuratezza con la quale si preparono i piatti tradizionali che ci hanno lasciato nel corso dei secoli i nostri predecessori siciliani. E' stato per me e la Famiglia Russino un vero onore aver conosciuto una bella persona come Walter Scheib, al di là della sua carriera professionale.
E adesso si cucina!! Preparatevi con questi meravigliosi ingredienti!!

  • Cipolla di giarratana o di tropea
  • rosmarino
  • aceto di vino
  • zucchero
  • olio extra vergine d'oliva
  • sale, pepe nero
  • filetto di tonno
Fate rosolare la cipolla affettata in una padella con l'aggiunta di sale e cuocete a fiamma bassa sino a farla stufare, una volta fatto sciogliere lo zucchero nell'aceto, alzare la fiamma e sfumare con l'aceto e aspettare che evapori un paio di minuti girando frequentemente la cipolla, e aggiungere il rosmarino tritato. Mettete da parte la cipollata e procedete al tonno, riscaldate dell'olio in una padella anti aderente e adagiatevi il filetto di tonno, fate cuocere per almeno 3 minuti e girate dall'altro lato per un minuto, salate e pepate, a questo punto sistemate il tonno su un piatto di portata adagiatevi sopra il tonno la cipollata che avete preparato prima. E' buona da gustare anche fredda. Un buon vino d'abbinarvi potrà essere un buon rosè fresco, e adesso aprite le vostre papille gustative!!!

martedì 6 luglio 2010

PATE' DI CAPPERI



Il cappero è una pianta che cresce negli ambienti mediterranei e di essa si possono consumare i boccioli fiorali, i frutti e le puntarelle. Lo nominerei come un frutto passepartout inquanto si può usare in svariati piatti, dagli stufati agli antipasti, dai primi ai secondi.
Perfetto accoppiamento con le insalate, intingoli per carni bianche e per arricchire sughi di pomodoro fresco, insalate di patate, cipolla e pomodoro, uova sode e formaggio.
Una semplice ma gustosa ricetta è il paté di capperi, ottenuto da acciughe, aglio, aceto, olio e capperi.

Basta passare il tutto da un frullatore sino a quando otterrete una crema omogenea, da spalmare su bruschette di pane come gustosi finger food e nei modi come su scritto.

Ingredienti:

  • Capperi salati 250 gr.
  • Olio extra vergine di oliva 100 gr.
  • Aglio 1 spicchio
  • Acciughe 40 gr.
  • Aceto 1 tazzina da caffè

lunedì 5 luglio 2010

Crema di melanzane, aglio e menta


La melanzana fu introdotta in Sicilia dagli Arabi intorno al 1400, è una pianta proveniente dalle zone calde della Cina ed India. Fa parte della famiglia delle Solanacee (Solanum Melangea), è un pianta annuale, di cui la più vasta produzione avviene in Sicilia, circa del 30% della produzione.
Oggi vi presenterò una ricetta antica, semplice ma dagli usi più variati in cucina....... la crema di melanzane. Prendete il tipo di melanzana che preferite, lavatele e con una forchetta punzecchiate tutta la base esterna della melenzana, sistematela in una teglia, e coprite con carta d'alluminio chiudendo la teglia quasi ermeticamente, per favorire il vapore all'interno. Accendete il forno a 200°C, e infornate per 45 minuti, controllate se le melanzane sono cotte, altrimenti rimettete in forno per altri 15 minuti. Una volta cotte aprite le melanzane a metà e iniziate a scucchiaiare tutta la polpa lasciando la buccia, ma non buttatela via!! mettetela da parte e potrà essere fritta in olio d'oliva fino a quando non diventi croccante! Prendete ora tutta la polpa e conditela con sale, pepe nero o rosso, come preferite, aglio tritato, aceto di vino, olio d'oliva, prezzemolo e menta. Potrete usare questo intingolo con la pasta e pomodoro, sulle bruschette di pane e metterci sopra la buccia che vi avevo detto di friggere. Con formaggio sia fresco che stagionato si sposa benissimo, oppure riempire involtini di pesce spada, ed altre varietà di pesce!! Come già sapete non c'è mai fine in cucina!!!!!!! Buona melanzana a tutti!!

Ingredienti:
  • Melanzane
  • aglio
  • sale, peppe nero o rosso
  • aceto di vino
  • olio d'oliva
  • pezzemolo
  • menta